A distanza di più di un anno dal debutto romano (Teatro Vittoria, gennaio 2007) arriva a Milano, al Teatro San Babila, “Otto donne e un mistero”, di Robert Thomas, di cui il grande pubblico ricorda sicuramente l’omonimo film del 2002, diretto da Francois Ozon e interpretato da Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Emmanuelle Beart e Fanny Ardant. La versione teatrale è diretta da Claudio Insegno. Sul palcoscenico, Caterina Costantini, Elsa Martinelli, Corinne Clery, Eva Robin’s.
Belle, intelligenti, pericolose. Chi di loro ha commesso il delitto in una sperduta villa nella campagna francese?
Otto donne, tutte in qualche modo legate alla vittima e ciascuna con un segreto movente, sono bloccate in casa senza nessuna possibilità di comunicazione con l’esterno.
Parte il gioco al massacro delle accuse reciproche, che mette in luce la parte nascosta delle relazioni familiari, in un confronto serrato tra i vizi, le ambizioni e le personalità di ciascuna.
Il clima è quello di un apparentemente quieto vivere borghese, ormai intrappolato tra accuse e recriminazioni, menzogne e segreti che via via affiorano, nel tentativo reciproco di scovare la colpevole.
Nel thriller spuntano simpatici siparietti, accompagnati dalle musiche originali di Rossana Casale, che fanno da gradevolissima colonna sonora e che nonostante le tinte noir fanno molto apprezzare la pièce anche sotto le vesti di commedia brillante, per un pubblico più addestrato ai vezzi e ai lazzi che al rosso rubino.
Il regista Claudio Insegno ha curato anche la traduzione e l’adattamento del testo, insieme con Caterina Costantini. Coreografie di Fabrizio Angelini; costumi di Graziella Pera.
Repliche dal 12 febbraio al 9 marzo.
Teatro